Il territorio salentino è stato per secoli oggetto di invasioni da parte di saccheggiatori, pirati, conquistatori. La sua posizione di confine con il mondo orientale, ponte di collegamento con quello occidentale, ha continuamente esposto gli abitanti delle aree costiere a continue incursioni predatorie. Olio, vino, grano garantivano bottini preziosi; inoltre parte dei prigionieri furono tratti in schiavitù e deportati in oriente.
Già in epoca romana prima, e bizantina e normanna dopo, si era iniziata la costruzione di fortificazioni e torri per arginare le incursioni dei Saraceni e degli ottomani. Ma, fu tra l’inizio del XV secolo e la fine del XVI secolo che gli angioini prima e gli aragonesi dopo fecero erigere, a spese delle popolazioni locali, la maggior parte delle torri costiere presenti oggi nel Salento.
In particolare Carlo V d’Aragona, dopo l’episodio della conquista da parte della flotta ottomana della città di Otranto che venne espugnata dopo un sanguinoso assedio, fece costruire una fitta rete di torri di avvistamento e di difesa, inglobando e adattando già il patrimonio esistente.
Le torri erano comunicanti tra loro e segnalavano la presenza di pericoli provenienti dal mare alle torri adiacenti o alle masserie fortificate dell’entroterra attraverso l’utilizzo del fumo e del fuoco, ma anche attraverso l’uso di guardiani cavallari.
La sola provincia di Lecce conta 57 torri, molte delle quali si trovano tuttavia in pessime condizioni. La maggior parte è presente sulla sponda est, riva adriatica. Possenti strutture militari che comunque ben s’integrano, soprattutto nel ricordo della fiera e memorabile resistenza delle genti salentine, con gli splendidi paesaggi costieri. La maggior parte, ad ogni modo, servivano al mero avvistamento dell’imbarcazione nemica e quindi sono molto piccole, con la pianta quadrata o circolare.
Queste sono alcune delle torri più significative:
La torre è situata su uno sperone di roccia a nord della Piscina Naturale di Marina Serra. Costruita nel XVI secolo come torre di difesa, comunicava a sud con Torre Nasparo e a nord con la Torre di Tricase Porto (abbattuta dagli inglesi nel 1806). Di pianta quadrata, misura 9 metri di lato e 15 metri di altezza.
Sul lato ovest vi è quello che era l’unico accesso, posto a metà altezza della torre e difeso da una “caditoia”. Quindi il primo piano della torre era abitabile, il piano terra invece era una cisterna che veniva alimentata dalle pioggie canalizzate dal terrazzo, per assicurare acqua nei periodi di assedio.
Collocata ad un’altezza di 130 mt dal livello del mare, fu costruita nel 1565, durante la dominazione spagnola. Ha base troncoconica del diametro di circa 11 metri che proseguendo in altezza assume una forma cilindrica.
Comunicava visivamente con Torre Palane a nord e con Torre Specchia Grande a sud.
Questa torre non è più esistente. Compare già in documenti cartografici risalenti al XVI secolo. Intorno al 1610 fu ricostruita per problemi sulla struttura originaria. Comunicava visivamente a sud con Torre Palane e a nord con Torre del Sasso. Sorgeva a nord dell’insenatura del porto di Tricase, sulla punta denominata Pizzu Cannune; la torre venne distrutta dalla fregata inglese “Leonidas” nel 1810, dopo aver ucciso la guardia.
Costruita nel 1584 sulla serra del mito, è collocata ad un’altezza di 116 metri sul livello del mare a nord di Tricase Porto. Comunicava a sud con la Torre del porto di Tricase e a nord con la Torre Porto di Ripa.
Attualmente la torre è parzialmente crollata e grazie all'interessamento tenace di associazioni locali nel 2023 è stata puntellata e messa in sicurezza per evitare ulteriori crolli, in attesa di un restauro che la riporti all’antico splendore.
Collocata a 130 metri sul livello del mare, è una torre di avvistamento costruita nel 1581 in difesa del litorale adriatico salentino e ricade nel territorio del Comune di Corsano.
La torre comunicava visivamente a sud con Torre del Ricco e a nord con Torre Nasparo.
Attualmente la torre e la struttura adiacente sono utilizzate per eventi culturali, gastronomici, musicali e artistici sia dal comune che da scuole e associazioni locali.