Le grotte marine sono delle cavità naturali che si formano lungo le coste rocciose, dove il mare penetra in profondità creando dei passaggi sotterranei. Le loro dimensioni e il loro sviluppo possono variare molto, e si possono classificare in base alla loro origine, alla loro posizione rispetto al livello del mare e alla loro accessibilità. Si può considerare “grotta marina” una cavità di varia origine, in tutto o in parte occupata dal mare ed accessibile all’uomo.
Le grotte marine sono classificate in:
Le grotte marine possono avere una duplice origine: l’erosione carsica e l’erosione marina.
Le grotte marine sono degli ambienti di grande interesse scientifico e turistico, in quanto ospitano una ricca biodiversità e offrono degli scenari naturali di rara bellezza.
Un gioiello di natura incontaminata si nasconde in questa terra splendida chiamata Salento. Il Quadrano è una piccola baia a sud di Tricase Porto. Una insenatura che probabilmente era un’ampia grotta la cui volta è crollata nei secoli.
Il verde intenso della macchia mediterranea avvolge i promontori che si tuffano nel mare. Lo sguardo si perde in questo tratto di costa dove basse scogliere e insenature segrete invitano all’esplorazione; a coronare questo scenario incantevole un mare dai colori verde e azzurro con i fondali popolati da creature marine e affascinanti giochi di luce che si insinuano tra le fessure degli scogli.
Nella parete a sud-ovest della baia si possono ammirare piante di cappero a cielo appeso che contrastano con la roccia bianca calcarea.
L’altura di levante della grotta del Carmine è spesso meta dei cormorani, che nei giorni di tramontana, asciugano le ali spiegandole al vento.
Un silenzio insolito avvolge gran parte di questa insenatura marina ed una sensazione di pace e serenità accompagna un’esperienza unica.
L’ingresso di questa grotta semisommersa si trova a sud di Marina Serra, in corrispondenza dell’imponente costone denominato “Muntagna du calinu”.
L’apertura della grotta è abbastanza ampia da riuscire ad entrare anche con un barca a remi (a motore spento).
Sotto la volta della porta d’ingresso si nota una roccia che richiama la forma di un seno materno appunto. Forse questa caratteristica, unita alla sua maestosità ha suggerito il nome di “Grotta Matrona”.
Una volta superata la bocca d’ingresso, sulla destra si apre una ampia stanza, lunga ed alta, alla fine della quale è presente un torrente sommerso che generalmente raffredda di qualche grado le acque interne della grotta.
La mattina, i raggi solari, entrando dall’apertura rivolta a levante, si riflettono sulla superficie interna del mare, creando sulla volta della grotta uno spettacolo mozzafiato.
All’interno trovano riparo colonie di pipistrelli ma anche di piccioni, soprattutto sulla parete verticale posta frontalmente all’accesso.
Uscendo dalla grotta invece i raggi solari rifrangono attraverso la superficie del mare, tingendo l’acqua di colori che vanno dal verde smeraldo al blu cobalto.
La grotta rappresenta anche un rifugio temporaneo sicuro per i pescatori sorpresi da improvvisi temporali.
Ampia camera con bolla d'aria che copre tutta l'estensione della grotta che si estende per circa 65 metri verso ovest, con altezza di circa 15 metri compresa la parte sommersa e larga in media una decina di metri. Superando il breve tratto dell'ingresso semisommerso con una breve apnea ci si ritrova davanti ad uno spettacolo incredibile.
Di mattina, quando il sole sorge , riflette i suoi raggi sul fondale sabbioso, illuminando l’interno della cavità e creando dei giochi di luce affascinanti. Sulle pareti laterali e sul tetto sono presenti delle formazioni stalattitiche di varia dimensione con sfumature cromatiche differenti. Sulla parete sud della cavità è presente una frattura dalla quale sgorga una sorgente di acqua dolce che in estate raffredda l’acqua marina interna.
Proseguendo verso l’interno, il fondale e il tetto della grotta si abbassano, dando la possibilità ai visitatori di appiedare su un soffice strato di sabbia, in corrispondenza di una meravigliosa stanzetta che diventa impraticabile quando il mare è mosso. In questo tratto sono presenti stalattiti di una certa rilevanza che presumibilmente la spinta della marea ha rotto alla base.per la particolare colorazione che acquisisce l'acqua del mare al suo interno. E' ampia e con due ingressi. La cavità è a staffa di cavallo. Solo nella metà più a nord l’acqua è presente; sono però presenti dei tunnel sommersi che collegano diverse parti della grotta e che un nuotatore esperto può esplorare anche in apnea.
Particolare complesso composto da più cavità carsiche di grande interesse storico-naturalistico. Più a nord “La Grotta del Presepe” posta ad una altezza di 30 metri a picco sul mare che richiama la stalla della natività se guardata da una precisa prospettiva e più a sud la Grotta dell'Elefante, perché questa volta la formazione rocciosa suggerisce la somiglianza ad un pachiderma.
Le oscillazioni climatiche hanno determinano nei millenni considerevoli variazioni del livello del mare, difatti numerose conchiglie e fossili marini rinvenuti sulle pareti della cavità e la presenza di sabbia al suo interno testimoniano che il mare prima invadeva e successivamente lambiva o indietreggiava di qualche km da questi ambienti, rendendoli adatti come rifugio temporaneo.
All’interno delle cavità sono stati ritrovati numerosi resti di animali mammiferi, cervi,asini selvatici, uccelli, ma anche cocci di ceramica decorata, lame di selce ed ossidiana e soprattutto un ciottolo inciso risalente probabilmente a 10mila anni addietro ( periodo Romanelliano), oggi conservato al Museo Civico di Paleontologia e Paletnologia di Maglie.Situata nella marina di Andrano, in località "La Botte", è una delle grotte più facilmente accessibili dai visitatori sia da terra che da mare, data la conformazione della costa bassa in quel punto. L’ingresso laterale da terra permette di accedere senza tuffarsi ed ammirare l'incredibile spettacolo cromatico.
Il verde smeraldo delle acque si riflette sulle pareti della cavità grazie anche alla luce solare del mattino che penetra nella grotta attraverso un secondo accesso sommerso rivolto ad est. I riflessi cromatici variano col passare delle ore.
Si trova poco più a sud del Ciolo, nel versante di ponente. Ci si può arrivare dal mare a nuoto ( impegnativo) o in barca. La volta è alta circa 30 metri ( con la presenza di un'ampia apertura circolare che illumina l’ingresso) e l’accesso è reso difficoltoso da crolli e frane.
Inoltre il guano di pipistrello depositato sugli enormi macigni non facilitano la scalata, che una volta superata ti permette di accedere ad un ampio corridoio in direzione nord che porta al meraviglioso Laghetto del pozzo. Lo specchio d’acqua salmastra per la presenza di sorgenti dolci, assume una tonalità blu cobalto grazie alla luce solare che penetra nella cavità attraverso un accesso sommerso rivolto ad est.
La grotta in realtà prosegue al di sopra del livello del mare verso ovest ( è lunga 120 metri) attraverso un tunnel caratterizzato da numerosi crolli e si può accedere ad altri ambienti allagati, ma la mancanza di luce ne rende difficile l’esplorazione.Questa particolarissima cavità era utilizzata nel passato dai monaci perché permetteva una certa riservatezza con la comodità di entrare in acque cristalline al riparo dal sole e da occhi indiscreti. Per facilitarne l’accesso è stata scavata nella roccia una scalinata che arriva al livello del mare; oltrepassando la porta anch’essa ricavata da un taglio nella falesia, ci si trova davanti uno spettacolo incredibile.
Una varietà cromatica dovuta ai riflessi blu e verde del mare e al rosso delle alghe calcificate presenti sul tratto mesolitorale della cavità (zona sottoposta a periodi di secca e di immersione).
Un tuffo in queste acque rigenera l’animo. Per dare luminosità alla cavità è stato anche realizzato un carotaggio del diametro di circa 2 metri sulla volta, nonostante la luce filtri già attraverso i due ingressi dal mare (uno sommerso e l'altro semisommerso).